sabato 30 giugno 2012

Essere e pensiero nell'Ideologia

Marx col compagno Engels
Corrado Ocone, ospite della Scuola il 27 luglio prossimo, è reduce da una giornata di dibattito organizzata alla Luiss sul concetto di 'ideologia', a partire dall'opera omonima di Marx ed Engels, recentemente ripubblicata da Bompiani a cura di Diego Fusaro.

Ci piace ricordare un passaggio tratto da Sul concetto di storia di Walter Benjamin, in cui l'autore tedesco sintetizza così la ricetta materialistica: "La lotta di classe, che è sempre davanti agli occhi di uno storico che si è formato su Marx, è una lotta per le cose rozze e materiali, senza le quali non si danno cose fini e spirituali" (tesi numero 4). Per dirla col gergo marxiano, è l'Essere che determina il Pensiero, non viceversa. E' la conformazione materiale dei sistemi di riproduzione della vita che determina le idee, gli stili e le mode. Esiste una radice extrateorica delle teorie. Questa è la scommessa del materialismo storico contro la fossilizzazione delle ideologie.

Alcuni critici, su questo punto, pur abbracciandolo per l'inedito cambio di prospettiva che offre, mettono le mani avanti dicendo pressapoco così: va bene l'origine non teorica di una teoria, ma è opportuno mettere in conto la possibile validità universale di un pensiero dalla genesi particolare. Cioè: sì alla radice storica di un'idea, ma occhio all'eterno pronto a penetrare il tempo. Tuttavia, per certi versi questo sembra un falso problema. Che cos'è una teoria valida per sempre? Come si fa a decidere se il suo assunto sia universalmente valido?

Forse, è più ragionevole ritenere che esistono teorie che mettono nel mirino alcuni tratti invarianti e, dunque, metastorici della specie homo sapiens e che tendono all'universale solo nella misura in cui si occupano di aspetti eterni che hanno assunto forme storicamente determinate. Oggi, ciò che è nostro da illo tempore, il linguaggio in quanto facoltà specie-specifica distinta da questo o quell'atto di parola, ha preso le sembianze della forza-lavoro salariata. Bene, oggi la moda degli studi comunicativo-umanistici, se seria, non può prescindere dal ripensare alla natura (eterno) di qualcosa che si mostra nei panni della storia (temporale) e al carattere storico di ciò che è naturale.

venerdì 29 giugno 2012

PhiloSummer dal 25 al 28 luglio da 220 euro tutto incluso





Gente di mare e di pensiero,
che ne dite di 4 giorni a Roccella in occasione della Scuola estiva di filosofia?
Vitto e alloggio e atmosfera a costi super agevolati...


In camera tripla in hotel 3 stelle la spesa è di €. 220
In camera singola in hotel 3 stelle la spesa è di €. 320 

I costi sono comprensivi di pernottamento e prima colazione dalla sera del 25 alla mattina del 29 luglio e dei pasti, dal pranzo del 25 alla cena del 28 luglio, e del materiale didattico.


Info: 3409697191, filosofia.roccella@gmail.com

I prof protagonisti della terza edizione della Scuola


Pietro Barcellona, Università degli studi di Catania. Persona umile e filosofo militante. 
Ci racconterà qual è secondo lui il principio-speranza contro la crisi... 




Teresa Serra, Università di Roma La sapienza. Filosofa politica e leader del Centro per la filosofia italiana.
Discuterà della sovranità oggi, tra comunicazione e democrazia...








Corrado Ocone, Luiss. Pensatore e saggista. 
Farà il  punto sulla storia delle idee fra postmodernism e new realism...


Anna Jellamo, Università degli studi della Calabria. 
Il busto di Aristotele, autore della Retorica: la studiosa ci parlerà della figura del demagogo... 

martedì 26 giugno 2012

A un mese dalla terza edizione

Il 25 luglio apre i battenti l'edizione numero tre di questa Scuola tutta sudore e impegno e affetto di chi ci sostiene. Come al solito sarà un'atmosfera che ci piace chiamare free-pop. Antiaccademica ma non perciò approssimativa quanto al calibro della discussione e degli argomenti trattati. Non siamo per le alzate di spalla. Siamo per la filosofia liberata, per il confronto dialettico in cui si parla alla pari.

La Scuola andrà avanti fino al 28 luglio e il 26 sarà il giorno in cui terremo un seminario su un tema attuale e decisivo: l'intreccio di lavoro e linguaggio umano all'interno dei sistemi di produzione materiale del capitalismo maturo. Dai contributi forniti da studiosi in erba, tireremo fuori il nostro secondo volume. Il primo, che raccoglie gli interventi delle prime due edizioni, è in stampa. Grazie! Continuiamo a difenderci insieme!

sabato 23 giugno 2012

ORA ET LABORA

riportiamo qui di seguito il canovaccio su cui prenderà vita il seminario del 26 luglio. invitiamo tutti a contribuire, suggerire proposte, preparare interventi. l più presto pubblicheremo la dispensa relativa al tema. grazie  


Quando il verbo si fa merce


Un tempo distanti e antitetici, oggi vicini e indiscernibili: processo produttivo e agire comunicativo si intrecciano. È questo l’aspetto inedito che distingue il lavoro nell’epoca contemporanea portando a una nuova forma di produzione che trasforma quella di tipo fordista.
Il post-fordismo non sostituisce completamente il modello taylorista, tuttavia rappresenta un momento epocale dello sviluppo della produzione capitalistica in quanto è capace di mobilitare e mettere al lavoro quella gamma di competenze cognitive e relazionali prima espunta dall’attività lavorativa. Oggi, la molla del profitto non risiede più solo nella forza-lavoro muta e manuale, ma nel linguaggio, come abilità storico-naturale propriamente umana. Scrive Christian Marazzi, economista con la passione per la filosofia, in un saggio dedicato alla svolta linguistica dell’economia e intitolato Il posto dei calzini: «Decisivo è capire che alla base della trasformazione radicale del modo di produzione post-fordista si trova la sovrapposizione di produzione e comunicazione, di agire strumentale e agire comunicativo».
Il profilo del lavoratore post-fordista è quello di un generico animale linguistico e sociale, polioperativo, capace di gestire flussi di informazioni e di adattarsi a situazioni in continuo mutamento. Il profondo cambiamento che mette in atto tale modello non interessa la sfera della produzione immateriale ma il metodo produttivo dominante nelle economie avanzate che crea merci tangibili. Ciò che già Adorno e Horkeimer avevano definito “industria culturale” rappresenta un aspetto ulteriore della dialettica che il capitale intesse con la dimensione del linguaggio, questa volta in quanto produzione simbolica.

In quest’ottica, riteniamo importante analizzare i modi con cui oggi il lavoro è rappresentato, al fine di cogliere come viene compresa, considerata e scambiata la vita umana. Ribaltando quindi i termini della questione ci si chiede in che modo il linguaggio, inteso adesso come luogo di produzione storico-culturale del significato, simbolizzi l’universo del lavoro e la sua continua mutazione.
La problematica del lavoro, delle sue forme e delle sue evoluzioni, attraversa i luoghi del discorso contemporaneo secondo mappe che la riflessione filosofica tenta di ricostruire. Questa ricostruzione appare difficilissima se non si fa appello anche ad altre modalità di sguardo che accolgono come strutturale la componente immaginativo-linguistica. Ci riferiamo in particolare al cinema, alla letteratura, ai media, e in generale a tutte quelle superfici di emergenza in cui si manifesta la lotta per il controllo dell’immaginario, producendo poteri ma anche resistenze.
Discutere il problema della rappresentazione del lavoro nell’immaginario economico, sociale e culturale significa andare a toccare direttamente il nodo foucaultiano “verità/potere” alla luce della critica marxiana secondo cui la matrice dei rapporti tra gli uomini risiede nelle forme di produzione dell’economia capitalistica. Chiedersi come viene rappresentato il lavoro significa anche chiedersi come ci rappresenta il capitale, interrogandoci sugli orizzonti che vengono negati, su come ciò avviene, su quali conseguenze questo comporta. Infine, se la verità esclusa dal discorso del capitale è il peso corporeo dell’esistenza, la fatica e la concretezza, come si riposizionano la comunicazione e l’immaginazione dal momento che sono divenuti elementi costitutivi del processo produttivo? Dove si posiziona l’intellettuale, sia esso artista o filosofo, in tutto questo, e come agisce?

Alessandra Mallamo Angelo Nizza


Riferimenti bibliografici:
Barthes R., 1979, Leçon in Sade, Fourier, Loyolaseguito da Lezione, il punto sulla semiotica letteraria Torino, Einaudi, 2001.
Bazzicalupo L., 2010, Immaginazione, economia, politica, “Iride”, n. 59, anno XXIII, Il Mulino, Bologna, pp. 75-86.
Bianciardi L., 1962, La vita agra, ed. 2001, Bompiani, Milano.
Debord G., 1967, La società dello spettacolo, Milano, Baldini&Castoldi, 2001
Ejzenštein S., 1927, Come portare sullo schermo il Capitale di Marx, in Ejzenštein, FEKS,
Vertov, Teoria del cinema rivoluzionario. Gli anni Venti in URSS, a cura di Paolo Bertetto,
Milano, Feltrinelli, 1975
Horkheimer M. - Adorno T. W., 1947, “L’industria culturale” in Dialettica dell’Illuminismo, Einaudi, Torino 1966; pp. 168–177.
Marx K., 1857-1858, Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica, trad. it. 1968-1970, Firenze, La Nuova Italia Editrice, pp. 387-403.
Marx K., 1867, Il Capitale. Critica dell’economia politica. Libro primo, a cura di Delio Cantimori,
Roma, Editori Riuniti, 1964
Marazzi. C, 1994, Il posto dei calzini. La svolta linguistica dell’economia e i suoi effetti sulla politica, ed. 1999, Bollati Boringhieri, Torino.
Marazzi. C, 2001, Capitale & linguaggio. Dalla new economy all’economia di guerra, ed. 2002, Derive Approdi, Roma.
Nancy J. L., 1995, La comunità inoperosa, Napoli, Cronopio.
Ranciére J., 2006, La favola cinematografica, Edizioni di Cineforum, Torre Boldone.
Virno P., 1986, Convenzione e materialismo. L’unicità senza aurea, ed. 2011, DeriveApprodi, Roma.
Virno P., 2001, General intellect, in Zanini A., Fadini U. (a cura di), Lessico postfordista, Feltrinelli, Milano, pp. 146-152.
Virno P., 2001, Lavoro e linguaggio, in Zanini A., Fadini U. (a cura di), Lessico postfordista, Feltrinelli, Milano, pp. 181-185.
Virno P., 2002, Grammatica della moltitudine, DeriveApprodi, Roma.
Zarifian P., 1996, Travaille et communication, Puf, Parigi.

mercoledì 20 giugno 2012

bando borse di studio 2012! (scade il 15 luglio)

Bando Iscrizione e Borse Di Studio 2012 Scuola di Filosofia Roccella

questo è il link diretto: http://www.scribd.com/doc/97600022/Bando-Iscrizione-e-Borse-Di-Studio-2012-Scuola-di-Filosofia-Roccella

giovedì 14 giugno 2012

Uomo e filosofo

Ecco il link del profilo tracciato da Guido Liguori

Mario Alcaro nel ricordo del dipartimento di filosofia dell'Unical

martedì 12 giugno 2012

Segnatevi queste date: 25-28 luglio 2012, a Roccella Ionica, scuola di filosofia...

lunedì 11 giugno 2012

La morte l'abbiamo sconfitta nascendo (mario alcaro)

"Non si può vincere la morte non morendo, mentre si può vivere la propria vita nell'allegra consapevolezza che la morte l'abbiamo sconfitta nascendo. Politica in allegria per noi significa azione volta al potenziamento della vita o all'alleggerimento della vita dall'ipoteca della morte. Perciò per noi la politica è soprattutto socializzazione, riscoperta e reinvenzione delle forme di vivere assieme, riappropriazione critica dei valori e delle tradizioni, ossia delle strategie mediante cui le popolazioni hanno affermato e difeso la loro vita collettiva, il loro modo d'essere nel mondo" (Mario Alcaro)

sabato 9 giugno 2012

Scuola estiva 2012, terza edizione






Siamo in pieno work in progress. Anzi, in piena corsa a ostacoli ma ce la faremo. Vi preannunciamo le possibili date: dal 25 al 28 luglio. Tanti gli ospiti celebri e soprattutto spazio a noi meno noti di altri. La vera scommessa di quest'anno è un seminario su "Lavoro e linguaggio", alla luce della riorganizzazione post-fordista dei modelli di produzione e degli argomenti logico-linguistici che la storia del pensiero ha tenuto sempre in gran conto da Aristotele a Wittgenstein. A breve le info di servizio sul programma e sulle borse di studio. Restiamo ancora insieme!

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