Due affascinanti passaggi della bella lezione che il Prof.re Cantarano ha tenuto su Dante Alighieri pochi giorni fa, con una piccola nota a margine da parte mia.
Fin del primo incontro con la poesia di
Dante ho notato che essa conteneva i prodromi di quelle stesse domande che io
stavo cercando, in essa si riproducevano le mie personali esperienze di
pensiero e ciò è dovuto alla scoperta sorprendente della coscienza sociale e
poetica che appartiene alla lingua dantesca. Vi è una
particolare affermazione che Dante fa nella Vita
Nuova e poi riprende nel De vulgari
eloquentia tanto da costituire un topos della sua poetica; egli dichiara di
voler scrivere ciò che "non fu mai detto da alcuno", oppure di
parlare di una "novità che non fu mai trattata in altro tempo".